venerdì 3 luglio 2009

turisti o viaggiatori

Quando ero una bambina all'avvicinarsi della stagione estiva si sentiva parlare dei luoghi di villeggiatura, le mamme preparavano valigie e bauli e ci si trasferiva nelle case di mare o montagna per trascorrere i lunghi mesi estivi. I più fortunati avevano una casa loro, altri le affittavano, ma le vacanze si svolgevano per tutti più o meno allo stesso modo.
Pochi, pochissimi andavano all'estero o in località "esotiche", si viaggiava per lo più per lavoro o per studio.
Sulle orme dei grandi viaggiatori classci erano in pochi a muoversi, considerando il viaggio come una scoperta, un mettersi in movimento e andare.
Poi arrivò l'era dell'Interail, i giovani a spasso per l'Europa, quegli stessi giovani che si sono imborghesiti e trascorrono ora da quaranta o cinquantenni le loro ferie distribuite qua e là nell'anno, in splendide villaggi turistici che di locale non hanno nulla, piccole oasi di mondo occidentale sparse ovunque.
E in più si raccontano come era bello viaggiare in Interail, "quelli sì che erano tempi".
Poi è scoppiata, esplosa l'era dei turisti, di quelli che partono per vedere il mondo, 3 giorni qui, due giorni là, aereo, treno, bus, metro di Londra, Parigi, New York, Madrid, treno, aereo...taxi!...no no il taxi costa troppo..paghiamo già l'albergo..e la fila interminabile al Louvre, l'Acropoli..o dio che caldo, ma chi ce l'ha fatto fare di venire in Grecia al mese di agosto, si stava così bene a Selvino...il pranzo saltiamolo, ci facciamo due panini con i resti della colazione..
Questo siamo noi, abbiamo trasformato il piacere di scoprire il mondo in un'industria vorticosa e spesso - anche se ci sono delle ottime eccezioni - di scarsa qualità.
E allora corri corri, fai la foto, riprendi, due macchine fotografiche, una cinepresa, la cartina , andiamo per di quà perchè si fa prima....orrore, si fa prima!! Ma se devo scoprire qualcosa serve tempo..molto tempo.
"Sei stato a Parigi e NON sei salito sulla Torre Eiffel?..ma cosa ci sei andato a fare?? " ..."Ho passeggiato nei parchi e mi sono seduto ad un caffè"..."Va be, ma potevi stare anche qui, il caffè è più buono e si vede il mare"...

Vaiggiare è altro, è lasciarsi immergere nel posto in cui ti trovi, viverlo, sentirlo nella pelle, aspirarne i profumi, gustare cibo dai sapori strani, immergersi nella folla dei mercati, guardare le massaie che fanno la spesa..e scegliere cosa vedere, non lasciarsi suggestionare dalle guide o dalle esperienze altrui..perchè se ognuno di noi è un individuo unico come possiamo rendere così uniforme il viaggiare???

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