martedì 26 maggio 2009

Interland e dintorni

Stamane girando per lavoro mi sono imbattuta in due "fatti" che per quanto diversi tra di loro mi hanno fatto molto riflettere.
Il primo riguarda lo sgomebro in atto nella strada dove abito di un edificio occupato da persone extra-comunitarie, molto invise alla gente del quartiere e anche accusate di essere le responsabili in toto di alcuni eventi che si sono verificati negli ultimi tempi, tipo furti ecc. A parte il fatto che da che mi ricordo - essendo nata e cresciuta in questa parte della periferia milanese - fatti negativi ce ne sono sempre stati, ciò che mi ha colpito è l'apparato di guerra che ho viso schierato stamane: polizia, vigili del fuoco, vigili urbani, ambulanze: davvero impressionante e , a mio parere, un po' sovradimensionato.
Il secondo episodio in un comune limitrofo : la municipalità ha attivato da poco un servizio di navetta per i residenti e sistematicamente vengono divelte le "palette" delle fermate, cioè quei cartelli verticali che indicano il luogo di transito del bue. A quanto pare ciò non è opera di ragazzi nè di vandali generici, bensì di qualcuno che vuole danneggiare questo utile servizio, avviato certo in campagna elettorale, ma comunque efficace per i molti anziani che si muovono su quel territorio.

Questi i fatti. Riflessione che balza alla testa: in una società civile è possibile che non ci si riesca ad accordare per offrire una qualità di vita a tutti ? Ha qualche significato a me incomprensibile mettere la città in stato di guerra , se non quello di volere creare tensione e paura? Riteniamo forse il farci "dispetti" a scapito dei più fragili un segno di evoluzione?

Forse prima di pensare al futuro che vogliamo avere dovremmo ricordarci del passato che abbiamo avuto, delle guerre per futili motivi, dei genocidi, del razzismo ..della semplice possibilità di dialogare e confrontarsi.

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