lunedì 12 gennaio 2009

sul senso del lavoro

Quante volte ci chiediamo perchè lavoriamo? Perchè ogni mattina puntiamo la sveglia e ci alziamo, poi affrontiamo il traffico della città e ci rechiamo in un posto di lavoro e per ore ed ore siamo come macchine che producono, spesso perdendo anche parti della nostra personalità
Il lavoro ci serve per vivere, per pagare le spese, la casa, mandare i figlia scuola, fare le vacanze e un sacco di altre cose, ma forse abbiamo perso il senso di ciò che facciamo.
Qualcuno, i più fortunati o i più coraggiosi, danno un calcio a tutto e si mettono a lavorare in proprio, affrontando rischi e fatiche che talora sembrano sovrumane in cambio di qualche soddisfazione.
Qualunque sia la scelta che abbiamo fatto, o che siamo stati costretti a subire, resta il fatto che il lavoro non può e non deve mai, a mio parere , diventare una fuga dalla realtà.
L'uomo non si realizza lavorando, ma amando, stando in relazioni profonde con coloro che ha intorno. Esso è uno strumento, non l'unico, per entrare in contatto con gli altri, per provare a cambiare la realtà, ma se diventa una fuga ci renderà certamente meno uomini.

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