lunedì 16 giugno 2014

la quiete interrotta

Non sono solita commentare fatti di cronaca, ma questa volta mi sento di esprimere qualche considerazione in merito ad un tristissimo fatto accaduto qui vicino, nell'hinterland milanese: Mi riferisco al triplice omicidio di Motta Visconti, subito dato in pasto a tutti in una piovosa domenica di giugno ed in merito al quale tutti subito a fare congetture più o meno azzeccate.
Conosco i luoghi, sono l'immagine della quiete e di un relativo benessere, posti dove la domenica noi sfortunati cittadini andiamo in visita a quei fortunati amici che "si sono fatti la villetta", magari con il sacrificio di transumanze quotidiane da e per Milano. Luoghi dove non dovrebbe vigere l'anonimato cittadino e la rete sociale dovrebbe essere più forte, di sostegno alle famiglie. Luoghi nei quali se sei in difficoltà dovrebbe essere più facile trovare qualcuno che ti ascolti. I paesi, la "provincia" - come si suol dire- sono caratterizzati da una curiosità e un pettegolezzo che nella città vengono meno, ma solitamente sono la controparte di una maggiore solidarietà.
Personalmente credo che, al di là del dolorosissimo evento in merito al quale ritengo si debba solo tacere per pietas, andrebbero fatte delle riflessioni sulla solitudine nella quale sono lasciate le persone e le famiglie, spesso senza luoghi d confronto per affrontare le difficoltà che s vengono a creare nel quotidiano e nel cammino che si percorre insieme.

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