domenica 31 gennaio 2010

sei prezioso,,,,

Se la nota dicesse:
"Non è una nota che fa una musica..."
Non ci sarebbero le sinfonie!

Se la parola dicesse:
"Non è una parola che può fare una pagina..."
Non ci sarebbero i libri!

Se la pietra dicesse:
"Non è una pietra che può alzare un muro..."
Non ci sarebbero case!

Se la goccia d'acqua dicesse:
"Non è una goccia d'acqua che può fare il fiume..."
Non ci sarebbe l'oceano!

Se il chicco di grano dicesse:
"Non è un chicco di grano che può seminare il campo..."

Se l'uomo dicesse:
"Non è un gesto d'amore che può salvare l'umanità..."
Non ci sarebbebbero mai nè giustizia nè pace,
ne dignità ne felicità nella terra degli uomini.

Come la sinfonia ha bisogno di una nota,
Come il libro ha bisogno di una parola,ù
Come la casa ha bisogno di una pietra,
Come l'oceano ha bisogno di ogni goccia d'acqua,
Come la messe ha bisogno di ogno chicco di grano,
L'umanità intera ha bisogno di te, là, dove sei
unico, e dunque insostituibile!

Michel Quoist

giovedì 28 gennaio 2010

sulla morte

Voi vorreste conoscere il segreto della morte.
ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita.
poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.

Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita;
E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell'eternità.
La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale?
E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?

Che cos'è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio?
Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.

Kahlil Gibran

lunedì 18 gennaio 2010

4 anni di Nuove Risorse

In questi giorni Nuove Risorse compie quattro anni di vita, anni durante i quali sono accaduti molti eventi, si sono succedute volti, storie, persone, incontri.
Nuove Risorse è stata una scommessa, giocata con me stessa in uno dei momenti più bui della mia vita, nella quale ho investito la speranza di una vita futura, ma pian piano ha preso forma ed ora è divenuta una realtà viva nel quartiere di Quinto Romano, un punto di incontro e riferimento per molte persone.
Il mio pensiero in questi giorni va a tutti coloro che in qualche modo hanno camminato con me, alcuni lavorando fattivamente, altri semplicemente essendoci. In questi anni ho incontrato anche qualcuno che ha pensato di lucrare su Nuove Risorse, ma è rimasto certamente deluso, perchè non è proprio quello il nostro stile.
Un grazie particolare va alle mie socie storiche, Donatella e Simona, che con il loro esserci hanno permesso la realizzazione di questo progetto. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno donato tempo e denaro, hanno creduto che tutto ciò fosse possibile, ai collaboratori - Matteo e Alessandra in testa- , ai volontari, ai genitori che ci hanno affidato i loro figli, ai ragazzi che si sono messi in gioco.
Proprio in questi giorni Federico, il primo ragazzo che è arrivato in cooperativa e che scherzosamente definiamo "il vicepresidente" mi ha detto: " quanta strada abbiamo fatto, ti ricordi quando facevamo i compiti nella saletta dell'oratorio? Adesso è bello, da grande mi piacerebbe fare delle cose qui, ridare quello che ho ricevuto" . E proprio tra poco un ex-allievo del corso di chitarra comincerà a lavorare con altri ragazzi, realizzando già il desiderio di Federico.
Qualcuno dice di me che sono un'idealista ed una sognatrice, ma questi piccoli fatti mi inducono a credere che ogni cosa si possa realizzare se ci si crede davvero e se non si ha paura di faticare.
Per questo il mio grazie più grande va alla persona che con il suo esempio di vita mi ha insegnato il valore dell'onesta e della correttezza nel lavoro, l'infaticabilità e lo spirito di servizio, la persona alla cui memoria vorrei dedicare questi anni di lavoro, mio marito.

domenica 10 gennaio 2010

a proposito di razzismo

Ci indignamo per ciò che è successo in questi giorni, ci schieriamo da una parte e dall'altra, siamo tutti bravi a denunciare, difendere, accusare, osannare lo scrittore di turno che si fa paladino degli ultimi..ma mi chiedo se molti di noi non arricciano poi il naso quando nell'appartamento accanto al nostro si installa una famiglia di stranieri o se i nostri figli ci portano a casa un fidanzato/a di colore.
Forse è il caso di abbassare i toni e dare una mano concreta dove possiamo, facendo un po' di spazio nel nostro quotidiano.