giovedì 17 settembre 2009

morti in guerra

"noi siamo addestrati per fare i soldati, siamo dei professionisti e mettiamo in cantiere che potremo morire"...il resto mi sembrano tutte parole vuote, luoghi comuni da sgombrare.
Oltre il dispiacere umano per la perdita di ogni vita, e che è giusto oltre che legittimo, credo sia fondamentale ricordare che chi parte lo fa per libera scelta e non per imposizione. In ogni occasione emerge il gusto italiano per il melodramma, ma occorre fermarsi a riflettere secondo la mia modesta opinione a su come si possa pensare di portare la pace con l'ausilio delle armi.
Questa è, ritengo, la più grossa "panzana" che tentino di rifilarci.

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